Enoturismo, definizione derivata dalla fusione delle parole enologia e turismo, può essere considerato una forma più specifica di agriturismo. Non lo dice solo l’enciclopedia Treccani. Parliamo di enoturismo quando la visita o il soggiorno presso le aziende vinicole sono finalizzati in particolare alla conoscenza dei prodotti enologici locali, all’area in cui vengono prodotti, ai dettagli della loro produzione. Quando cultura, ospitalità, degustazione, nonché possibilità di acquisto diretto dal produttore si incontrano, abbiamo il turismo del vino.
Nascita e attualità dell’enoturismo
L’enoturismo è una forma di turismo relativamente nuova, compresa nel programma europeo dell’OMT (Organizzazione Mondiale del Turismo) nell’ambito di un progetto per il turismo responsabile e sostenibile. Consiste nell’integrazione nel concetto di risorse e servizi turistici di interesse un’area vitivinicola, del vino locale e dei suoi processi di produzione. Intorno alla metà degli anni ’70 del ventesimo secolo ha iniziato a diffondersi nel nostro paese, inizialmente in modo empirico, poi grazie anche ad operazioni di marketing mirate. La crescita esponenziale dell’enoturismo in Italia, ma anche Francia e Spagna, è partita dalla metà degli anni 2000, mentre il fenomeno cominciava a prendere piede anche negli Stati Uniti.
Dall’inizio del 2000 la RECEVIN (Rete Europea delle Città del Vino) promuove la Giornata Mondiale dell’Enoturismo. L’iniziativa ha luogo il secondo fine settimana di novembre, tenendo conto che l’11 novembre è la data che simboleggia la chiusura dell’anno agricolo. La Giornata Mondiale dell’Enoturismo rilancia il turismo del vino a livello europeo e mondiale, aggregando città e comuni che scelgono di parteciparvi. Le iniziative prevedono l’organizzazione di sagre del vino e dell’uva, feste tematiche, stand gastronomici, convegni, degustazioni ed altri eventi organizzati in cantina. La realizzazione dell’evento avviene in collaborazione con le Associazioni Nazionali, italiane e di molti altri paesi europei, e extraeuropei, come Argentina e Brasile,
Attività legate all’enoturismo: degustazione e non solo
Ma in cosa si viene coinvolti quando si decide di vivere un’esperienza di enoturismo?
Fondamentalmente, i visitatori vengono introdotti alla storia dell’azienda vinicola, guidati in una visita ai vigneti, vedono come viene prodotto il vino e segue la degustazione dei vini alla luce della consapevolezza acquisita. Se c’è interesse, si possono approfondire la conoscenza dei vitigni, dei terroir, delle classificazioni e delle denominazioni dei vini.
Esperienze di agriturismo più elaborate possono includere brevi corsi di enologia, dell’arte del sommelier e dell’analisi sensoriale, si può approfondire il tema dell’abbinamento vino-cibo. Talvolta vengono associati alla degustazione e ai corsi inerenti al vino anche quelli di cucina locale.
In alcune aziende vinicole viene offerto anche la possibilità di soggiornare presso l’azienda. Non mancano strutture in cui si possono vivere esperienze dirette e partecipative nelle attività tra i filari e in cantina.
Infine, il visitatore può acquistare i vini prodotti dalla cantina presso la stessa azienda.
Con la maturazione dell’industria dell’enoturismo, alle visite e alle degustazioni sono state aggiunte attività complementari: passeggiate e gite in bicicletta tra i vigneti, visite a musei tematici.
L’azienda vitivinicola Edoardo Patrone
L’azienda vitivinicola Edoardo Patrone organizza numerosi eventi dedicati agli amanti del vino, anche personalizzati, come l’addio al nubilato o al celibato. Inoltre, utilizzando in vigna pratiche ecosostenibili, offre un’esperienza particolarmente adatta agli enoturisti più responsabili nei confronti dell’ambiente.
Lo scopo della visita enoturistica alla nostra azienda è vivere un’esperienza di relax, una vera e propria “fuga in vigna” che sottrae al logorio della quotidianità. Le iniziative enoturistiche dell’azienda si collocano nel trend dello slow drinking: un approccio responsabile, sereno, socializzante e conviviale, al consumo di alcol. Una degustazione fatta di qualità e non solo di quantità, in cui la bevanda alcolica è accompagnata da bocconi golosi di specialità locali, senza che questi rubino il ruolo di protagonista ai vini offerti. L’azienda vitivinicola Patrone offre ai propri ospiti i tempi lenti e necessari per apprezzare il buon bere senza conseguenze negative. L’obiettivo è far innamorare dei vini proposti, ma anche mettere in grado gli ospiti di allontanarsi dall’azienda, a fine degustazione, in modo sicuro. Perché bere bene è bere responsabilmente.