La Val d’Ossola
Situata nell’Alto Piemonte, è una regione rinomata per la produzione di vini di alta qualità. I numeri del vino ossolano nonostante le condizioni climatiche favorevoli risultano essere di nicchia . La presenza di terreni fertili rendono questa zona perfetta per la coltivazione delle viti. I vini della Val d’Ossola sono caratterizzati da un sapore intenso e complesso, che rispecchia la varietà delle uve coltivate in questa regione. Tra le più diffuse si trovano nebbiolo detto Prunent e merlot, che conferiscono ai vini un profumo fruttato e una nota speziata. La tradizione vinicola della Val d’Ossola risale a secoli fa e si tramanda di generazione in generazione. Le cantine storiche della regione conservano ancora oggi antiche tecniche di vinificazione che conferiscono ai vini un carattere unico e inconfondibile.
Dove si esporta
Tra i vini più pregiati della Val d’Ossola se ne trova uno che è l’emblema di questa terra: il Prünent. Si tratta del fiore all’occhiello della produzione ossolana ricavata dal vitigno nebbiolo e lo sentiamo spesso rientrare nei trend di vendita del vino italiano per via della sua autenticità. Parlando di mercato internazionale del vino, nel 2023 si è assistito ad una diminuzione del fatturato pari al 7,3% del valore rispetto all’anno precedente. I Paesi più interessati ai prodotti italiani sono quelli di prossimità, ma restano ben saldo al primo posto dell’importazione del vino italiano gli Stati Uniti. Quest’analisi doganale riporta anche un valore positivo sull’esportazione del vino in Germania, con un +7%. Da questi dati emerge quanto il mercato internazionale del vino italiano sia essenzialmente in mano a cinque Paesi: Stati Uniti, Germania, Regno Unito, Canada e Svizzera. A differenza di altre nazioni, l’Italia necessita una ridistribuzione del prodotto, in mano attualmente per il 60% a queste realtà, cercando di conquistare nuovi mercati esteri.
I numeri del vino in Val d’Ossola?
Il consumo del vino italiano all’estero mette il Piemonte ai primi posti delle classifiche di gradimento. Grazie alle sue denominazioni riesce a conquistare il pubblico straniero. Ne è un esempio il Valli Ossolane , i cui ettolitri imbottigliati si attestavano nel 2020 a 369, dato in aumento rispetto agli anni precedenti. I dati Nomisma indicano che questa regione esporta il 70% del vino verso i paesi comunitari e la restante percentuale verso extra UE. Gli ettari vitati passano dai 45.823 del 2022 ai 44.285 del 2023 una diminuzione a favore della qualità e non dei grandi numeri.
Il mercato internazionale del vino ha mostrato un ribasso generico anche per altri Paesi nel 2023, per questo il 2024 si preannuncia complesso. Fattori climatici e aumento della concorrenza porteranno a un inevitabile aumento dei prezzi per l’esportazione del vino. Lo scorso anno si è dimostrato debole per il mercato dei vini piemontesi per quanto riguarda il dato totale dell’export a fine anno, mentre valutando i soli dati del vino in bottiglia, si nota una riduzione delle vendite dei vini piemontesi DOP inferiore rispetto la media nazionale. Non si tratta di dati allarmanti, in quanto funzionali a diversi fattori, come i problemi ambientali e la variazione dell’età demografica dei vari Paesi. Per arginare il passivo dell’annata precedente la Regione Piemonte ha già stanziato dei fondi destinati alla promozione sui mercati dei Paesi terzi dell’OCM Vino per l’internazionalizzazione e l’export delle aziende vitivinicole piemontesi.